A San Giulio d’Orta i laghi di venticinque autori dell’Ottocento

Il soggetto lacustre, che è tema de «Il LAGO. Pittori dell’Ottocento tra Piemonte e Lombardia» (Palazzo Penotti Ubertini, San Giulio d’Orta, Novara, 3 aprile - 3 ottobre 2010), rassegna realizzata dall’Associazione Operaprima della quale questo volume rappresenta il catalogo, copre, sia pure per limitate campionature, l’intero periodo di aff ermazione di un paesismo moderno, dagli aneliti ancora romantici di Giuseppe Camino e Costantino Prinetti alle tarde reminiscenze postimpressioniste di Giovanni Guarlotti e alle registrazioni compendiarie e novecentesche di Galileo Chini: un lasso di tempo che coinvolge quattro generazioni, dal 1847 del paesaggio lariano di Prinetti al 1935 della visione del Verbano di Guarlotti.

Nella selezione proposta di trentadue dipinti di venticinque autori si sono privilegiati i pittori di «casa», cioè i piemontesi e i lombardi, da Delleani a Tavernier, da Lupo a Giugnous, da Grubicy a Maggi ecc., che frequentarono più assiduamente i laghi pedemontani per l’ovvia più agevole accessibilità, con alcune «eccezioni», come il bolognese Luigi Bertelli, il fi orentino Galileo Chini e il veronese Ercole Calvi.